AZZURRINA, UNA LEGGENDA NARRATA DA SECOLI…

Martina Sulejmani

AZZURRINA, UNA LEGGENDA NARRATA DA SECOLI…

Per Pasqua abbiamo deciso di andare tra le colline di Montebello, città in provincia di Forlì.

Ci siamo fermati in uno stupendo agriturismo dal quale si vedeva, proprio sopra di noi, un bellissimo castello medievale, il Castello di Montebello.

Questo castello è famosissimo per la sua leggenda che dopo vorrei narrarvi.

Noi l’abbiamo visitato di giorno, ma si può benissimo visitare di notte, esperienza che secondo me è molto più realistica, ma soprattutto più spaventosa… In entrambe le visite si può visitare la stanza in cui, come poi scoprirete, Azzurrina è scomparsa.

La leggenda narra che negli equinozi di primavera si sentano le voci della bambina mentre gioca col suo pallone fatto di stracci, il suo unico divertimento. La Rai, dagli anni Novanta ad oggi, in questo periodo dell’anno, ha sigillato il castello e con apparecchiature sempre più sofisticate ha registrato ciò che si sentiva. Durante la visita diurna le registrazioni vengono fatte ascoltare fuori dalle mura, mentre di notte direttamente nella stanza in cui Azzurrina è scomparsa.

Il castello è molto antico, risale al 1300, ed è arredato con antichi mobili della stessa epoca.

Adesso vorrei raccontarvi la leggenda di questa bambina.

Tutto cominciò intorno al 1370, quando una bambina di nome Guendalina venne alla luce. Era figlia di Ugolinuccio o Uguccione di Montebello (non essendoci molti documenti sulla storia di questa famiglia, non si sa perfettamente quale dei due nomi sia quello del padre, mentre della madre non si hanno tracce), feudatario di Montebello di Torriana.

La bambina rimaneva giorno e notte chiusa nel castello perché aveva i capelli bianchi come neve e gli occhi azzurri come i fondali marini. In antichità chi aveva queste caratteristiche era definito come strega, malvivente, delinquente e chi più ne ha più ne metta.

Guendalina era figlia di nobili feudatari che, essendo ricchi, erano molto acculturati e sapevano bene che la loro povera figlia avrebbe avuto un brutto futuro, un brutto destino. La mamma le provò addirittura a tingere i capelli con un impacco naturale che durò molto poco e che quando se ne andò lasciò dei riflessi d’azzurro, da cui deriva il soprannome “Azzurrina”.

Un giorno Azzurrina stava giocando al primo piano del castello con la sua palla, controllata dalle guardie che la madre aveva mandato. Era una giornata di pioggia e temporali e lei lanciò la palla che rotolò nei sotterranei. La seguì e le sue guardie fecero lo stesso, arrivando però troppo tardi… non trovarono mai più né la palla né la bambina.

Ora è arrivato il momento riservato ai più coraggiosi! Qui sotto trovate il link delle registrazioni della Rai divise in:

– Registrazioni 1990: temporale, pianto infantile a singhiozzo e battito cardiaco 

-Registrazioni 1995: temporale, pianto infantile a singhiozzo 

-Registrazioni 2000: passaggio di un aereo, pianto infantile a singhiozzo 

-Registrazioni 2003: un breve urlo 

-Registrazioni 2005: rumori indistinti al termine dei quali si può intuire il nome di Luigi detto in latino, cioè Aloisio.

Vi consiglio vivamente di andare a visitare questo castello e le colline che lo circondano. Inoltre, ai piedi del castello, merita una visita anche il borgo medievale della cittadina di Montebello dal quale si gode di una meravigliosa vista: colline, cascate, animali liberi che ti riempiono di gioia e che puoi osservare mentre bevono in limpidi ruscelli, azzurri come i capelli della sfortunata Guendalina… sarà la zona!

 AZZURRINA, UNA LEGGENDA NARRATA DA SECOLI…