INTERVISTA AL PROF STABLUM

Matteo Nebel

Samir Er Roukman

INTERVISTA AL PROF STABLUM

Dopo esserci accordati con il prof. Stablum, lo abbiamo incontrato il 23 gennaio scorso, alle ore 12:20.

Gli abbiamo posto alcune domande e abbiamo trovato le sue risposte molto curiose, quindi speriamo che le troviate anche voi altrettanto interessanti. Buona lettura!

1. Le piace il suo lavoro? Ha sempre voluto farlo o da ragazzo aveva altri sogni?

• Il mio lavoro mi piace tantissimo. É arrivato casualmente nel corso del mio percorso lavorativo: svolgevo lezioni di educazione ambientale come naturalista botanico a delle classi; mi piaceva molto farlo e, quindi, ho deciso di intraprendere la carriera scolastica.

2. Che alunno era? Prendeva tante note, magari alcune anche buffe?

• Mi ricordo di aver preso solo una nota alle medie in giardino, durante educazione fisica, perché chiacchieravo con un compagno. Note per compiti o dimenticanze non ricordo, ma sicuramente qualcuna l’avrò presa.

3. Le piacevano i suoi prof?

• Alle medie ho spesso cambiato professori ma, in genere, mi sono trovato bene. Mi ricordo una prof. di italiano in particolare per via del fatto che ci aveva fatto leggere un libro che mi è piaciuto molto: “Il branco della rosa canina”, che narra di un branco di lupi.

4. Come pensa che si potrebbe migliorare il sistema scolastico?

• Innanzitutto i prof. precari che insegnano da tanti anni dovrebbero diventare di ruolo per avere maggiore continuità didattica. Poi i prof. dovrebbero avere un loro ufficio all’interno della scuola dove poter aggiornarsi, correggere e preparare verifiche, studiare nuovi metodi, confrontarsi, leggere, guardare documenti etc.

5. Quali erano i suoi interessi e le sue passioni? 

• Giocavo a pallacanestro, collezionavo tappi (questa passione ce l’ho ancora…), mi piaceva uscire con gli amici, suonare il pianoforte, i Lego, i videogiochi arcade a monete tipo Tetris, Street Fighter, Rastan etc. Mi piacevano molto musica, arte e tecnologia, infatti avevo deciso di fare l’Istituto tecnico per geometri per poi poter fare Architettura… Poi ho cambiato idea e ho fatto Scienze naturali.

6. Quali sono ora i suoi interessi e le sue passioni?

• Adesso leggo spesso saggi scientifici, in questo momento sto leggendo un libro sull’evoluzione dell’uomo di Telmo Pievani. Mi piace suonare il piano e comporre pezzi miei e disegnare con inchiostro e acquerello.

7. Come si vede tra 10 anni?

• A scuola perché, oltre che darmi la possibilità di conoscere sempre cose nuove, questo lavoro mi diverte molto.

8. Che parole sceglierebbe per descriversi con 3 aggettivi?

  • Lasciatemi pensare… ok, direi: curioso, empatico e goloso di dolci, anche se devo stare attento con la glicemia…

9. L’essere prof. influenza il rapporto con i suoi figli? Se si, in che modo?

• Si, per fare questo lavoro bisogna avere molta pazienza e io la esaurisco quasi tutta a scuola, quindi a casa ne ho meno per loro e spesso mi innervosisco, quindi faccio un po’ fatica a seguirli nei compiti e nello studio. Quindi influenza in modo negativo. L’aspetto positivo è che, stando molto a contatto con i ragazzini, riesco anche a comprendere meglio i miei figli, i loro modi di dire e di fare. Al momento ho una figlia in quarta elementare e un figlio in prima media. Per esempio riesco a capire termini come nabbo, shoppare, maxare etc… 

INTERVISTA AL PROF STABLUM