INTERVISTA AL PROF BORIN

Sara Casati

Safia Fliti

INTERVISTA AL PROF BORIN

Il 25 gennaio, nell’aula di informatica, dopo l’intervallo, abbiamo avuto l’occasione di intervistare il prof. Borin, il nostro insegnante di musica.

Il clima che si è creato tra noi era rilassato e di divertimento, anche per il fatto che dovevamo fare un po’ in fretta perché il prof non aveva tantissimo tempo a disposizione. Nonostante il prof faccia vedere a tutti il suo lato severo, sappiate che non è proprio proprio così: era a suo agio e molto tranquillo, insomma l’atmosfera in cui si è svolta la nostra intervista è stata molto gradevole e lo intuirete anche dalle risposte ad alcune domande che gli abbiamo fatto.

Ecco cosa ci ha raccontato.

Cosa l’affascina di più della musica? 

Mi affascina il fatto che dice cose che le parole non possono esprimere.

Cosa l’ha spinta a intraprendere la sua carriera? 

Mi ha spinto la vita: ho visto che riuscivo bene e che era la cosa che mi piaceva di più e ho fatto in modo che diventasse la mia professione.

Che scuole ha fatto? 

Le nostre scuole: l’Istituto tecnico e nello stesso tempo frequentavo il Conservatorio di Milano. La mia vera scuola, l’Istituto tecnico, mi è servita solo per avere un diploma.

In che materia andava meglio e la materia in cui andava peggio? 

Andavo bene in musica, male in storia perché non mi piaceva studiarla.  

Ha sempre voluto fare il prof? 

Ho sempre voluto insegnare musica, poi la vita mi ha portato a fare il professore alle medie. Sono scelte che uno fa durante la vita. Io ho insegnato pianoforte, in Conservatorio insegno canto lirico, comunque tutto attinente alla musica. Qui insegno musica in generale. 

Come si vede tra diversi anni? 

Spero vivo e ancora insegnante di musica. Sono direttore d’orchestra come professione primaria all’esterno dell’insegnamento.

Cosa le mancherà quando lascerà la nostra scuola?

I ragazzi, perché comunque io faccio il duro e sono molto severo, ma voglio bene a tutti.

Lei del presente cosa direbbe a lei bambino? 

Di studiare di più, perché non si finisce mai di imparare, ed è la cosa più bella del mondo e l’ho capito tardi.

Canzone preferita?

Non ce n’è una che preferisco, non saprei proprio dire, non mi viene in mente niente. 

Cantante preferito? 

Mi piacevano molto e mi piacciono ancora i Queen: hanno fatto dell’ottima musica, Freddie Mercury il loro “leader”.

Come trova le canzoni di adesso? 

Le canzoni di adesso non mi piacciono proprio: sono fatte con facilità, non sono   pensate e a volte sono volgari.

Ha mai cantato un genere diverso dal suo? 

Non riesco, una volta che un cantante ha un composto lirico è difficilissimo non cantare liricamente perché automaticamente la voce gira intorno lì. Ci ho provato, ma non ci sono riuscito.

Qual è il suo strumento preferito?

Il pianoforte.

INTERVISTA AL PROF BORIN