I Molgo-scienziati in azione!

Claudia Nardecchia e Sara Passero
(2D)

I Molgo-scienziati in azione!

Quest’anno tutti noi ragazzi delle classi seconde abbiamo partecipato al progetto “Il Molgora e i suoi fratelli” e abbiamo svolto due incontri durante i quali abbiamo approfondito le nostre conoscenze sul parco P.A.N.E e sul fiume che lo attraversa, il torrente Molgora, grazie al prezioso aiuto di un esperto, il dottor Alessandro Nessi.

Durante il primo incontro, svolto online a causa delle restrizioni da COVID-19, abbiamo parlato del torrente Molgora e delle differenze tra la sorgente, sul Monte San Genesio, dove l’acqua è più ossigenata grazie alla presenza di piccole cascate createsi dai dislivelli del terreno e priva di sostanze inquinanti, e il torrente in pianura, dove purtroppo l’acqua è meno ossigenata e presenta maggiore inquinamento.  

Il Molgora

Abbiamo in particolare discusso dell’importanza e dell’utilità delle diverse specie di bioindicatori. I bioindicatori sono organismi viventi particolarmente sensibili ai cambiamenti dell’ambiente in cui vivono. Essi sono molto più efficienti degli esami chimici per stabilire la qualità dell’ambiente, perché forniscono informazioni su un lasso di tempo più lungo e quindi sono molto più affidabili.

Per valutare il livello di inquinamento del torrente Molgora abbiamo analizzato la sua comunità macrobentonica, quindi abbiamo cercato gli invertebrati visibili a occhio nudo, come le larve di varie specie di insetti, piccoli crostacei, molluschi o anellidi, che vivono sul fondo del fiume.

Abbiamo anche parlato di alcune curiosità sulla fauna del territorio, come per esempio la differenza del piumato del Germano reale, una specie di anatra molto diffusa nei nostri fiumi e laghi: la femmina con le sue piume mimetiche si nasconde tra la vegetazione locale per covare in sicurezza le uova e accudire i piccoli, mentre il maschio con i suoi colori sgargianti cerca di conquistare il cuore delle “sue signore”.

Un’altra curiosità è il fatto che le larve dei tricotteri (un ordine di insetti) hanno un astuccio di protezione sul retro del corpo composto da ghiaia, sabbia e piccoli sassolini.

Tricottero

Nel secondo incontro siamo passati alla parte pratica: guidati dal nostro esperto, ci siamo diretti con la prof.ssa Chiantore e la prof.ssa Fortunato all’entrata del parco P.A.N.E. dove ci siamo fermati a leggere e capire le regole da seguire all’interno del parco.

L’ingresso al Parco Agricolo Nord Est

Giunti in prossimità del torrente Molgora abbiamo cercato i bioindicatori, ovvero i macro-invertebrati, sotto alcuni ciottoli e pietre del fiume, scovando numerosi esserini che abbiamo depositato in una vaschetta con dell’acqua dove sono stati osservati e classificati con l’aiuto di alcune schede portate dall’esperto.

La raccolta degli invertebrati
La classificazione degli invertebrati

Successivamente abbiamo analizzato alcune caratteristiche chimiche del torrente utilizzando una particolare cartina di tornasole che ci ha permesso di misurare il ph dell’acqua, la quantità di metalli pesanti, in particolare il mercurio, e la presenza di alcune sostanze inquinanti come nitriti e nitrati.

Cartina tornasole

La presenza di queste ultime sostanze è dovuta alla recente fertilizzazione chimica dei campi vicini al corso d’acqua. Nitriti e i nitrati aumentano la presenza di alghe all’interno del fiume. Questo potrebbe sembrare un aspetto positivo, perché le alghe, con la fotosintesi, producono ossigeno. In realtà, al momento della morte delle alghe, i microrganismi decompositori prendono gran parte dell’ossigeno destinato ai pesci, che muoiono. Questo fenomeno è chiamato eutrofizzazione (presenza di eccessivo nutrimento) delle acque.

Sia l’analisi dei bioindicatori, sia l’analisi chimica ci hanno portato alla conclusione che lo stato di inquinamento del torrente Molgora è medio.

Questa esperienza è stata molto interessante ed è un’attività che auguriamo anche ad altri studenti.

La 2D
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