Intervista alla Prof. Chiantore
Martedì 12 marzo, verso le ore 11, abbiamo intervistato la prof. Chiantore, che ci insegna matematica e scienze.
Era la nostra prima intervista: l’ansia e l’emozione contrastavano con la curiosità di scoprire “qualcosa in più” sulla nostra prof. Dobbiamo ammettere che anche lei era emozionata e un po’ tesa, ma subito alla prima domanda l’atmosfera si è sciolta.
Continuate a leggere per scoprire il nostro “qualcosa in più”.
1. Quando insegna scienze abbiamo notato che è particolarmente appassionata. Lei in che cosa è laureata? Ha mai pensato di lavorare nell’ambito della ricerca scientifica? Se sì, in quale settore?
In verità mi sento più appassionata nell’insegnare matematica…Sono laureata in Scienze naturali. Dopo la laurea avevo pensato di fermarmi in università e fare il dottorato di ricerca in Biologia. Avevo svolto un lavoro di ricerca per la mia tesi di laurea in Fisiologia, all’interno del dipartimento di Biologia. Erano i primi anni di ricerca nel campo dell’agricoltura biologica e la mia tesi riguardava proprio l’utilizzo delle spore di un microorganismo per la lotta ai parassiti delle piante. Poi però mi è stato offerto un posto in una scuola e ho iniziato a insegnare. Non ho poi ripreso la ricerca.
2.Nella sua carriera di insegnante, ha mai pensato di cambiare lavoro?
No, sostanzialmente mi è sempre piaciuto insegnare, dunque non ho mai pensato di cambiare lavoro.
3. Su cosa si basa il suo metodo d’insegnamento? Lo ritiene efficace?
Il mio metodo d’insegnamento si basa nel farvi fare molto esercizio, nel farvi applicare le vostre conoscenze in situazioni diverse e problemi diversi, lavorando spesso in gruppo in modo da mettere insieme le vostre capacità. Cerco di far capire a voi ragazzi il senso delle cose che si fanno, andando in profondità e cercando di non rimanere superficiali. Ogni insegnante spera sempre che il proprio metodo sia efficace.
4. Ha mai insegnato al di fuori di scuole secondarie di primo grado, per esempio in licei o università?
No, ho sempre insegnato in scuole medie.
5. Ha mai partecipato a qualche gara di Kangourou? Se sì, è per questo che le organizza per i suoi studenti?
Non come studentessa, perché il Kangourou quando ero piccola non esisteva. Le gare come queste sono iniziate verso il 2000 e io allora già insegnavo. Ho partecipato però alla prima edizione dei Giochi della chimica quando facevo la quarta liceo e mi era piaciuto molto, quindi ho pensato che questa tipologia di gare potessero piacere anche ai miei ragazzi e le ho subito proposte volentieri. Se ai miei tempo ci fossero state, sarei stata entusiasta di parteciparvi!
6. Negli ultimi anni, avrà notato che gli alunni preferiscono sempre più le materie scientifiche a quelle letterarie. Secondo lei per quale motivo?
Siete sicure di questo? Io non ho elementi per confermare la vostra teoria… Se guardiamo anche le scelte universitarie, soprattutto quelle delle ragazze, tendono all’ambito umanistico più che a quello scientifico. Mi augurerei che ci fosse un interesse maggiore per le cosiddette discipline STEM: scienze, tecnologia, ingegneria e matematica.