Vi consiglio una lettura: Un gioco da ragazze, di Andrea Cotti
Eccomi ritornata con un nuovo articolo, diverso dai soliti che ho scritto in passato. Oggi vi
parlerò di un libro letto durante le ultime vacanze di Pasqua, che mi ha colpito molto perché
di diverso genere rispetto a quelli che di solito amo leggere.
Il libro si intitola “Un gioco da ragazze” ed è un romanzo thriller scritto da Andrea Cotti.
Racconta la vicenda di una famiglia che viene uccisa e le indagini per scoprire l’omicida.
Questo libro è ispirato a un fatto di cronaca avvenuto nel 2001 a Novi Ligure, in Piemonte:
Erika De Nardo, aiutata dal suo ragazzo Mauro detto Omar, all’età di 14 (Omar ne aveva
16) uccise la propria mamma e il fratellino con un totale di 96 coltellate.
Questo libro vuole ricordare la storia del 2001 in un racconto fuori dal comune, unico nel suo
genere, al tempo stesso avvincente ma con una nota di amarezza per l’uccisione di persone
innocenti.
La protagonista del libro si chiama Elena, mentre nella realtà si chiamava Erika: nomi
abbastanza simili con storie molto simili, quasi uguali.
Nel libro si cita anche il ragazzo di Elena che avrà una parte molto importante di cui però
non vi svelerò molto. Infine il terzo e ultimo personaggio importante è l’amante di Elena,
nonché il migliore amico di suo padre.
Il libro è scritto in un modo particolare: ci sono le pagine divise tra passato e presente in cui
si possono riconoscere i flashback della protagonista, quello che pensava, le sue idee, i
suoi momenti privati con il suo ragazzo e subito dopo con il suo amante… praticamente la
sua vita privata raccontata grazie ai suoi ricordi.
Il libro è molto simile alla storia accaduta nel 2001 per alcuni fatti che si possono mettere a
confronto, mentre in altri punti la storia si discosta dalla vicenda accaduta ormai 22 anni fa.
Nel libro infatti la protagonista ammette che il voler uccidere sua madre, sua sorella e suo
padre era solamente un gioco che si sarebbe concluso prima dell’omicidio. Quindi avrebbe
inscenato la loro morte, cosa che invece nel 2001 non successe. Nella realtà infatti Erika De
Nardo aveva organizzato e quindi premeditato la morte di tutta la sua famiglia.
Il libro vuole far riflettere sulla gravità dell’omicidio facendo diventare il lettore come Sherlock
Holmes. Grazie a questo libro sono riuscita a entrare all’interno di esso e mettermi nei
panni di tutti i personaggi e capire le loro emozioni, le fasi di rivelazione del caso, con
un colpo di sorpresa finale.
Consiglio molto questa lettura perché con essa sono riuscita a scoprire cose che prima non
conoscevo, come la storia di Erika e del suo ragazzo, oppure il modo in cui vengono
condotte le indagini dalla polizia dopo un omicidio.
Per oggi il mio articolo si conclude qui e vi lascio in sospeso, non vi dico tutto proprio perché
non voglio anticipare troppo nel caso in cui qualcuno, dopo aver letto il mio articolo, volesse
leggere il libro e sperimentare l’emozione suscitata da un romanzo che fa ricordare ma,
cosa più importante, riflettere.