PARKOUR: TRA SFIDA ED EMOZIONE

Federico Sala

Parkour: tra sfida ed emozione

Se dovessimo definire il Parkour, potremmo dire che è l’arte di completare un percorso nel minor tempo possibile.
Proprio perchè l’obiettivo è la velocità, questa disciplina può risultare pericolosa: basta sbagliare un salto per rischiare fratture (braccio, gamba, caviglia) e, negli anni, sono successi diversi incidenti. Guardate la prima immagine: quel ragazzo sta saltando tra due palazzi di 20 piani! Se posiziona male anche solo un piede, le conseguenze potrebbero essere gravissime (non è uno scherzo, fidatevi!). Se invece calcola tutto perfettamente… missione compiuta!

Nella seconda foto, invece, un altro traceur salta da un tetto a un muretto basso. Con la giusta rincorsa è fattibile, ma senza slancio si finirebbe sbattendo contro il muro.

LA MIA VITA CON IL PARKOUR

Ho scoperto questo sport a dicembre della quarta elementare. All’inizio mi sembrava facilissimo, ma col tempo ho capito che è davvero impegnativo. Servono costanza, concentrazione e un po’ di sacrificio: ora, dopo mesi di allenamento, sono diventato uno dei migliori del corso del mercoledì!

👉 Curiosi? Questo è il centro dove mi alleno (no, non sono nel video promo!):
http://www.sportinsiemeasd.it/

LE RADICI DI UNA DISCIPLINA SENZA CONFINI

Nato in Francia negli anni ’80, il parkour si basa sull’abilità di spostarsi dal punto A al punto B superando ostacoli con velocità ed efficienza. Gli atleti che praticano parkour, chiamati tracciatori, si muovono in ambienti complessi, sia naturali che urbani, adattando il proprio corpo agli ostacoli che incontrano. Lo fanno senza usare attrezzi o strumenti, cercando sempre il percorso più veloce ed efficiente. 

Il parkour comprende diversi tipi di movimento, come correre, arrampicarsi, oscillare, saltare, rotolare, camminare a quattro zampe e altri gesti utili a superare le difficoltà del percorso.

La disciplina inizialmente si chiamava art du déplacement (arte dello spostamento). Il nome attuale viene dal parcours du combattant (percorso militare d’addestramento), rivisitato dal fondatore David Belle: la “c” diventò “k” per dare un’idea di dinamismo, e sparì la “s” finale per simboleggiare essenzialità.

Sapevi che…?
Il record mondiale di salto con rotazione (kong vault) è di 4,5 metri!

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