Giochi speciali… per atleti speciali

Chiara Caprotti

Margherita Carraro

Giochi speciali… per atleti speciali

Le Paralimpiadi sono uno degli eventi sportivi più emozionanti e significativi a livello mondiale. Si svolgono ogni quattro anni, subito dopo le Olimpiadi, e sono dedicate agli atleti con disabilità fisiche o sensoriali. Le Paralimpiadi vanno oltre la competizione: sono una celebrazione della resilienza umana, della determinazione e dell’inclusione.

Le ultime paralimpiadi si sono svolte a Parigi dal 28 agosto all’8 settembre 2024. 

UN PO’ DI STORIA

Le paralimpiadi sono state inventate da Ludwig Guttmann, un neurologo tedesco rifugiatosi in Gran Bretagna per sfuggire alle persecuzioni dei nazisti. Nel 1948 Guttmann iniziò a organizzare, presso l’ospedale di Stoke Mandeville, dei giochi sportivi per i veterani di guerra con lesioni spinali. Questi giochi erano una forma di riabilitazione, per migliorare la mobilità e l’autostima dei pazienti, e ben presto divennero un appuntamento annuale.

Nel 1960 sono nate le cosiddette “Paralimpiadi moderne”, proprio durante le Olimpiadi di Roma. Guttmann, insieme all’amico e collega Antonio Maglio, ha gettato le basi per una competizione sportiva paralimpica su base internazionale. 

Tuttavia, c’è voluto ancora qualche anno prima che venissero indetti ufficialmente i primi Giochi Paralimpici.

La prima vera edizione si è svolta in Svezia nel 1976, con l’edizione invernale, che prevedeva competizioni di sci alpino, sci nordico per amputati e ipovedenti e slittino. All’evento hanno partecipato ben 16 nazioni, con 98 atleti disposti a mettersi in gioco e dare prova che tutto è possibile, con la giusta dose di determinazione.

Da allora, le Paralimpiadi sono cresciute in maniera esponenziale, accogliendo atleti da tutto il mondo con diverse tipologie di disabilità.

I giochi più popolari delle paralimpiadi sono l’atletica leggera (corsa, salto in lungo, lancio del giavellotto, ecc.) con diverse categorie in base al tipo di disabilità, il nuoto, l’arrampicata, il sitting volley, il basket, il tennis e la scherma in carrozzina.

MASCOTTE 

Parigi 2024 ha avuto le sue mascotte Olimpiche e Paralimpiche. Entrambe le mascotte sono vestite di blu, bianco e rosso (i colori della bandiera francese) e presentano il logo di Parigi 2024 sul petto. La mascotte delle paralimpiadi si distingue perché ha una protesi al posto della gamba destra, che la rende un modello per tutte e tutti. Le due mascotte sono accompagnate da un motto che vuole essere un messaggio per ognuno di noi: “Da soli si va più veloci, ma insieme si va più lontano”.

Per noi le paralimpiadi sono importanti perché danno l’opportunità anche agli sportivi meno fortunati di mettersi in gioco e di partecipare a gare di livello internazionale. Sono un’occasione importante per promuovere l’inclusione e l’integrazione delle persone disabili nella società.

Gli atleti paralimpici ci aiutano a capire che lo sport è un luogo non solo d’incontro, ma anche di crescita e accettazione dell’altro. Per noi giovani è un insegnamento importante visto che la società odierna tende a escludere piuttosto che a includere.

E ora vorremmo presentarvi un atleta davvero speciale…

Parenzan Matteo

  • Tennistavolista
  • Esordio: 2015
  • Data di nascita: 23 Giugno 2003
  • Regione di nascita: Friuli Venezia Giulia
  • Vive a: Trieste

Sin dalla nascita, Matteo è risultato affetto da una rara malattia neuromuscolare. Ha iniziato a praticare il tennis tavolo all’età di otto anni. Di lì a poco, a 13 anni, è diventato il più giovane vincitore dei campionati italiani paralimpici.

Nel 2020, a soli diciassette anni, è stato convocato in Nazionale per partecipare alle Paralimpiadi di Tokyo. 

Nel 2022 ha vinto la medaglia d’oro ai campionati mondiali di Granada e l’anno dopo è arrivato primo agli europei di Sheffield.

Quest’anno ha partecipato alle sue seconde Paralimpiadi. Matteo ha ragalato a sé stesso e a tutti gli italiani il gradino più alto del podio. Un risultato storico, che mancava dal trionfo di Rosa Sicari nell’edizione di Heidelberg 1972. Bravissimo Matteo, sei un esempio di tenacia e forza di volontà per tutti noi!

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